Arte povera
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Arte povera
Nel clima di rinnovamento degli anni Sessanta, nasce tra Torino e Roma l'Arte Povera, un movimento che non crede più nei linguaggi artistici tradizionali e che cerca nuovi modi per esprimere la realtà. I suoi esponenti si ispirano alla natura e ai suoi processi vitali, credono nel ruolo politico dell'arte e concepiscono l'opera come libero scambio di energia. Germano Celant, il critico che per primo ha definito l'estetica dell'Arte Povera, ci fa rivivere una stagione esaltante dell'arte contemporanea italiana.
ELENCO CONTENUTI
1. INTRODUZIONE
L?ENERGIA VITALE DELL?ARTE
2. Jannis Kounellis e il vocabolario della realtà
3. La forza positiva della natura
4. La rivoluzione dell?arte italiana
5. L?arte e il suo nutrimento
6. Michelangelo Pistoletto e l?autoritratto del mondo
7. L?autore e la libertà creativa
8. Mario Merz e l?esplorazione degli archetipi
9. La misura organica del mondo
RICERCA E LIBERTÀ CONCETTUALE
10. Giulio Paolini e l?arte che riflette su se stessa
11. L?opera e il suo divenire
12. Il successo internazionale dell?arte povera
13. Marisa Merz e la potenza del femminile
14. Luciano Fabro e la filosofia dell?antico
15. Alighiero Boetti e la scoperta di nuovi mondi
16. L?intreccio di culture sconosciute
17. Conclusione