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Giuseppe Penone scelto per l'inaugurazione del Louvre Abu Dhabi

Per l'inaugurazione del Louvre di Abu Dhabi, gemello dello storico museo parigino, è stata scelta anche l'opera di un grande maestro dell'arte contemporanea italiana, Giuseppe Penone. L'artista piemontese, celebre per i suoi alberi “scolpiti”, realizzerà una scultura appositamente per la sede araba, i cui battenti apriranno all'inizio del 2017: «L'opera che ho sviluppato per Louvre Abu Dhabi» spiega «ha lo scopo di inserirsi nel luogo che la ospita nel modo migliore possibile, sottolineando gli aspetti della forma architettonica e dei suoi contenuti. I pezzi che la compongono fanno eco allo spirito universale del museo».

Ma chi è Giuseppe Penone? E quali sono le forme della sua arte, che unisce il linguaggio della natura, la ricerca sullo spazio e lo scorrere del tempo?

Nato vicino a Cuneo nel 1947, Penone si forma all'Accademia di Belle Arti di Torino. Esordisce giovanissimo nell'ambito dell'arte povera e fin dal principio indaga la natura e i suoi processi di trasformazione, elaborando strategie di intervento su di essa.

Nel 1970 esegue i primi esperimenti più concettuali sulla percezione del proprio corpo: nascono alcune performance vicine alla body art, come Rovesciare gli occhi, che l’artista documenta attraverso la fotografia.

Contemporaneamente Penone introduce un elemento che diventa il simbolo della sua arte: l’albero, che dal ’69 è protagonista indiscusso di numerose opere. L’albero è per Penone una scultura perfetta, la cui struttura mostra tutti i momenti del suo sviluppo. I lavori sugli alberi assumono dimensioni ambientali e vengono collocati in spazi pubblici, avviando una riflessione sul tema dei giardini.

Nei giardini delle Tuileries di Parigi, Penone realizza una delle sue opere chiave, L’albero delle vocali, un grande tronco in bronzo, sradicato e riverso a terra. I rami crescono secondo una logica di tipo organico, sfuggendo all’assetto geometrico e razionale imposto dall'uomo.

Col Giardino delle sculture fluide, nel parco della Venaria Reale alle porte di Torino, Penone restituisce all’originario giardino seicentesco la complessità di un tempo, in cui la componente vegetale era intrecciata a un ricco apparato di sculture e di giochi d’acqua. Tra alberi di bronzo, fontane di granito e boschetti colorati, il suo Giardino è un percorso sensoriale dove i diversi materiali della tradizione scandiscono il passaggio da una scultura all’altra.

L'opera di Penone è dunque in continuo divenire e sperimentare, fedele a un semplice quanto ferreo comandamento: la natura non è una forza da dominare, ma un’energia da rispettare, un processo creativo su cui intervenire attraverso variazioni non invasive. Come afferma l'artista: «La volontà di un rapporto paritario tra la mia persona e le cose è l'origine del mio lavoro. L'uomo non è spettatore o attore ma semplicemente natura».

 

Per conoscere meglio l'opera di Giuseppe Penone guarda l'intervento del critico Germano Celant sulla Land Art