Una grande trovata pubblicitaria, ma anche un'originale esperienza per calarsi completamente nei panni di uno dei più grandi pittori di tutti i tempi, Vincent Van Gogh.
L'idea è stata quella di far rivivere concretamente la famosa stanza da letto di Arles, una camera anche un po' angusta, arredata con un letto pesante addossato alla parete, un tavolino, due sedie di paglia, l'appendiabiti e alcuni ritratti appesi al muro. Non un ambiente chic o molto confortevole, dunque, ma certamente una delle immagini più care agli appassionati di arte, per via di quelle linee fluttuanti, per la sua prospettiva che disorienta e per quei colori acidi, blu e giallo su tutti, tanto amati dall'artista olandese.
La Camera di Vincent ad Arles è stato uno dei soggetti preferiti da Van Gogh, che in una lettera all'amico Gauguin scriveva: « Ebbene mi è piaciuta molto l'idea di dipingere un interno con quasi niente dentro, di una semplicità alla Seurat». E in effetti dal suo trasferimento nella cittadina francese nel 1888, il pittore la immortala per ben tre volte. Sono tre opere molto simili fra loro, ma non identiche e differiscono per alcuni dettagli; oggi sono custodite al Van Gogh Museum di Amsterdam ovviamente, al Musée D'Orsay di Parigi e all'Art Institute di Chicago.
L'idea di ricostruire la “stanza di Vincent” è venuta proprio a quest'ultimo istituto, in occasione di una mostra che, per la prima volta negli Stati Uniti, ha riunito i tre quadri. Ma l'iniziativa non si è fermata qui, ed ecco il colpo di genio degli strateghi commerciali: ai visitatori è stata data la possibilità di pernottare nella camera, sistemata in un appartamento nel campus del museo, così da poter rivestire per un giorno i panni del geniale artista.
Sul noto sito di locazioni Airbnb è stato anche pubblicato un annuncio, che recita «Questa stanza vi farà sentire come se viveste in un dipinto. È decorata in stile post-impressionista, che ricorda il sud della Francia e i tempi passati. Il suo arredamento, i colori accesi e le opere d'arte vi daranno l'esperienza di una vita». Manco a dirlo, le prenotazioni online si sono immediatamente scatenate e nel volgere di cinque minuti la camera ha registrato il tutto esaurito.
La mostra si è conclusa nel maggio del 2016 e con essa anche la possibilità di svegliarsi al mattino nella stanza di Van Gogh. Restano i dati trionfali dell'esposizione, la più vista nella storia del museo, che ha visto duecentomila visitatori e l'aumento di quasi il 250% di biglietti venduti rispetto alla media.
In questo caso marketing e cultura hanno lavorato bene assieme, proponendo un modello di interazione proficuo per il futuro.