Ricorre in questi giorni l'anniversario della nascita di Virginia Woolf, avvenuta centotrentacinque anni fa, il 25 gennaio 1882. Virginia Woolf è stata una delle maggiori scrittrici del Ventesimo secolo, protagonista della corrente letteraria modernista, acuta intellettuale – come testimoniano i suoi saggi critici – e attivista del nascente femminismo. Il suo nome è legato anche al Bloomsbury Group, un circolo culturale tra i più influenti nell'Inghilterra di inizio Novecento, che proprio nella Woolf ha avuto una delle principali animatrici.
Nel 1904, alla morte del padre, Virginia si trasferisce insieme ai fratelli Vanessa e Adrian dal quartiere londinese di Kensington a quello di Bloomsbury, nei pressi del British Museum: qui daranno vita a quello che diverrà noto come il Bloomsbury Group. Del nucleo originario di questo circolo di intellettuali fanno parte alcuni degli ex-compagni di Cambridge di Thoby, il fratello minore di Virginia; tra questi, ci sono il critico d'arte Clive Bell (che in seguito sposerà Vanessa), il biografo Lytton Strachey, e lo scrittore e futuro marito di Virginia, Leonard Woolf. Progressivamente si uniranno al gruppo, tra gli altri, anche l'artista e critico d'arte Roger Fry, i romanzieri Edward Morgan Forster e David Garnett, l'economista John Maynard Keynes.
I membri del Bloomsbury Group trascorrono le serate discutendo di arte e cultura, e condividendo spunti e idee per le proprie attività creative. Fortemente influenzato dai Principia Ethica del filosofo George Edward Moore, e dai Principia Mathematica dei matematici e filosofi Bertrand Russell e Alfred North Whitehead, il gruppo prende spunto da queste opere per disquisire sulle definizioni di concetti quali la bellezza, la verità, il bene, mettendo spesso in discussione la morale corrente. Portavoce di nuove tendenze artistiche e filosofiche, il Bloomsbury Group è di fatto il punto d'incontro degli “spiriti liberi” dell'élite intellettuale di Londra, impaziente di liberarsi delle vestigia delle rigide norme sociali imposte durante l'epoca vittoriana. Lo stesso stile di vita dei membri viene considerato scabroso per via delle numerose relazioni sentimentali che intessono tra di loro. Ormai però si affaccia una nuova visione del mondo, in cui i vecchi tabù cadono e la religione è vista con crescente scetticismo: i valori sono radicalmente cambiati, e i componenti del gruppo danno più importanza ai legami personali, all'onestà e alla chiarezza intellettuale.
Nonostante i membri condividano certe idee, il Bloomsbury Group non costituisce una vera e propria scuola di pensiero: la sua importanza risiede soprattutto nello straordinario numero di persone talentuose che ne fanno parte.