Del rapsodo cieco ed errante che canta le gesta di dèi ed eroi nei poemi dell'Iliade e dell'Odissea si hanno notizie vaghe e leggendarie. La sua figura è da sempre avvolta nel mistero e la sua esistenza fu oggetto di controversia già in tempi remoti. Numerose città si contesero I'onore della sua nascita e discordanze si hanno anche sulle epoche in cui sarebbe vissuto. Lo storico Erodoto colloca Omero nel IX secolo a.C. e lo descrive come un cantore errante provato dalla sorte, che compone l’Iliade e l'Odissea arricchendo con la sua immaginazione le storie ascoltate durante i suoi lunghi viaggi. Già in epoca alessandrina (III secolo a.C.) la poesia omerica fu oggetto di dispute tra i grammatici, alcuni dei quali (detti “separatisti”) affermavano che i due poemi fossero in realtà stati scritti da due autori diversi. Cera anche ehi attribuiva l’Iliade alla gioventù di Omero, espressa nell’ira impetuosa di Achille, e l'Odissea alla vecchiaia del poeta, che trovava manifestazione nella saggezza di Ulisse. All’inizi0 del Settecento l'abate francese Francois d’Aubignac nego l'esistenza di un solo poeta in grado di tenere a memoria e recitare un così gran numero di versi, argomentando che al tempo di Omero non era ancora nata la scrittura. Questa tesi fu poi ripresa dal tedesco Wolf secondo cui da secoli venivano tramandati oralmente canti brevi di diversi autori, che furono raccolti, trascritti e rielaborati solo all'epoca di Pisistrato, nell'Atene del VI secolo.
Un sostegno alla teoria oralistica giunge agli inizi del Novecento dall’americano M. Parry. Egli compie un’analisi sulle formule e sugli epiteti ricorrenti nell’Iliade e nell’Odissea, proprie di specifiche situazioni o personaggi in punti ben precisi del verso omerico. Secondo Parry, grazie a questa tecnica, simile a quella utilizzata nella cultura orale serba, gli aedi potevano memorizzare il vastissimo materiale poetico che andavano decantando nei palazzi dei re e nelle gare tenute in occasione delle festività religiose.
Per saperne di più guarda "Omero. Iliade e Odissea" a cura di Pietro Citati