“Che la forza sia con te” è probabilmente la frase più conosciuta di Star Wars. Ma cos'è davvero questa forza? La sua natura è positiva o negativa? Già, perché non dimentichiamo che ha un lato “solare”, quello Jedi, e un lato “oscuro”, quello utilizzato dai Sith. Per indagare a fondo l'universo metafisico ed etico del film di George Lucas, l'Università di Glasgow organizza un corso dedicato alla filosofia di Star Wars: cinque giornate di studio che prenderanno il via dal cinque di maggio. Ma saranno sufficienti a sviscerare i problemi portati alla luce dalla saga più famosa della fantascienza?
Perché, come viene spiegato nella presentazione dell'appuntamento, come si può parlare di bene e male, di scelte legittime e libertà di azione da parte di Darth Veder o Luke Skywalker, quando sappiamo che il loro mondo è governato da questa «misteriosa Forza che dirige i destini degli individui e della civiltà». Un dilemma morale che è poi alla base di tanta teologia e che ha coinvolto i maggiori filosofi della storia. Già gli stoici parlavano del logos – per certi versi simile alla Forza stellare – che condiziona il fato umano; i pensatori cristiani del Medioevo, da Agostino a Tommaso, hanno quindi cercato di conciliare il concetto di libera scelta del singolo e quello di onnipotenza divina; il protestantesimo, da Lutero a Calvino, ha invece sostenuto con vigore il concetto di predestinazione; mentre in età moderna Kant affermava l'autonomia dell'agire degli esseri umani, la celebre “legge morale dentro di me”; e ancora il pessimista Schopenhauer vedeva nel libero arbitrio un'illusione e nella cieca volontà la molla irrazionale alle nostre azioni.
Ora, come detto, gli studenti di Glasgow potranno scoprire anche la posizione Jedi all'interno del secolare dibattito etico: sicuramente un argomento di sicura presa, che si inserisce nel solco di un'idea di filosofia più accessibile portata avanti dal professore John Donaldson, organizzatore degli incontri, che mira a fare uscire la disciplina dal ristretto ambito accademico, allargandone gli orizzonti verso la vita quotidiana e la cultura popolare. Un esperimento che in passato ha portato a istituire dei corsi sulle questioni filosofiche emerse da alcune serie tv di grande richiamo, come I Soprano o I Simpsons.