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L'artista negli anni Duemila

All’alba del nuovo millennio molti artisti si interrogano sul concetto di autore e sul suo ruolo all’interno del processo esecutivo dell’opera: vengono forniti nuovi stimoli e risposte a una questione che ha da sempre caratterizzato la riflessione estetica. La figura dell’artista ha infatti assunto nel corso del tempo ruoli e definizioni molto differenti tra loro, che spaziano dall’anonimo artigiano al titanico artefice visionario. L’estetica romantica per esempio esalta l’individualità e il genio creativo dell’autore, che domina completamente la materia piegandola alla propria eccezionale sensibilità.

Nel Novecento si assiste a un epocale cambiamento nella concezione dell’artista. Sono in primo luogo i dadaisti ad annullare i principi di virtuosismo tecnico e formale, teorizzando un nuovo modo di fare arte basato sull’espressione delle idee: ecco allora i provocatori ready-made duchampiani, i collage dissacranti di Tzara e i fotomontaggi sperimentali di Hausmann.

Dopo la Seconda guerra mondiale si alternano fasi di esaltazione e di dissoluzione della figura dell’artista: gli espressionisti astratti riaffermano la presenza e l’ispirazione del pittore, ponendo al centro dell’opera il gesto e l’irriducibile esperienza emotiva; pop art, minimalismo e arte concettuale, invece, attenuano l’intervento dell’autore, che spesso affida persino ad altri l’esecuzione materiale del proprio lavoro; in altri casi al contrario gli artisti sono straordinari protagonisti dell’opera, arrivando a identificarsi con essa, come accade per i performer.

A cavallo degli anni Duemila appaiono originali forme espressive nelle quali si fondono invenzione e rielaborazione e in cui, ancora una volta, il concetto di autorialità è messo in discussione. Ne sono esempi emblematici la rivisitazione dei capolavori del cinema da parte di Douglas Gordon o le installazioni del duo Peter Fischli e David Weiss, che prendono spunto da oggetti e immagini convenzionali.

Anche la performance, della quale tradizionalmente l’artista è il protagonista assoluto, assiste a una profonda rilettura dei propri canoni espressivi: Santiago Sierra coinvolge persone comuni in azioni provocatorie e scioccanti; Jeremy Deller e Marcello Maloberti realizzano opere “partecipate”, nelle quali il pubblico diventa l’interprete principale.

Nella sua incessante sperimentazione formale, l’arte contemporanea muta dunque status e funzioni dell’autore, non più artefice unico dell’opera ma talvolta parte di un processo creativo collettivo.

 

Scopri i protagonisti dell'arte del nuovo millennio raccontati dallo storico dell'arte Stefano Chiodi