Una nuova possibile cura contro l'invecchiamento delle cellule
Dalle proteine potrebbe arrivare un rimedio contro l'invecchiamento delle cellule. Una ricerca dell'ateneo olandese Erasmus University Medical Center a Rotterdam, da pochi giorni pubblicata su Cell, ha descritto un procedimento rivoluzionario nella cura della senescenza cellulare. Gli scienziati hanno iniettato con cadenza regolare per oltre dieci mesi dei peptidi, ovvero dei “frammenti” di proteina su un gruppo di topi. Il peptide in questione è chiamato FOXO4-DRI e il suo prezioso compito è quello di bloccare la proteina FOXO4: così facendo dà via libera a un'altra proteina, la p53, che può innescare il cosiddetto suicidio cellulare – o apoptosi – delle cellule che, invecchiando, risultano mutate o danneggiate. A questo punto le staminali presenti nei tessuti sono stimolate a creare nuove cellule che vadano a sostituire questi “pezzi” deteriorati, dando vita a un processo di ricambio. I risultati sono stati sorprendenti: i topi sottoposti all'esperimento hanno visto i buchi della loro pelliccia tornare a ricoprirsi di pelo nel giro di dieci giorni; dopo tre settimane i topi anziani sottoposti alle infusioni riuscivano a percorrere senza sforzo il doppio della distanza coperta dai loro coetanei “normali”, e dopo un mese erano migliorata anche la loro funzionalità renale. Il prossimo passo ovviamente sarà verificare la validità sugli esseri umani, soprattutto per quanto riguarda la tossicità e gli eventuali effetti collaterali.
In Thailandia scoperta una nuova popolazione di una specie di tigri in via di estinzione
Dal Sud-est dell'Asia giunge una buona notizia: secondo il Dipartimento dei Parchi Nazionali della Thailandia e le Ong Freeland e Panthera, due organizzazioni che combattono il traffico di animali, una nuova popolazione di tigri indocinesi è stata avvistata nell'est del Paese. Le loro tracce erano state rinvenute nei mesi precedenti all'interno del Dong-Phayayen Khao Yai Forest Complex e per questa ragione, a partire dal giugno del 2016, i ricercatori avevano deciso di piazzare telecamere e “foto-trappole” nei luoghi di possibile passaggio dei felini. Oggi finalmente è arrivata la conferma dell'esistenza di una colonia di tigri, per di più formata anche da cuccioli: un elemento questo decisamente importante, poiché finora al mondo era conosciuta soltanto un'altra popolazione “attiva” di questa specie.
La scoperta è decisamente significativa e fa guardare con maggiore ottimismo al futuro della tigre indocinese, da tempo in pericolo di estinzione: se ne contano infatti circa 220 esemplari, tutti stanziati tra la Thailandia e il Myanmar. Cifre preoccupanti in linea con la progressiva decimazione delle tigri nel continente asiatico, causata dal bracconaggio selvaggio e dal crescente commercio illegale di animali, fenomeni favoriti anche dalla situazione politica instabile che rende queste zone terre di nessuno. Basti l'impietoso confronto fra la popolazione di questi grandi felini un secolo fa, quando ammontavano ad almeno 100.000 individui, e oggi, in cui ne sopravvivono meno di 4.000.
Curare lo stress post-traumatico con il Tetris
Tetris, forse il videogame più famoso al mondo, sembra avere un benefico effetto terapeutico. Così afferma una ricerca appena pubblicata su Nature da un gruppo di studiosi inglesi che dimostra come questo semplice passatempo possa alleviare l'impatto psicologico di eventi traumatici. Per i pochi sprovveduti che non lo conoscono, ricordiamo che Tetris è un gioco nel quale bisogna allineare tanti mattoncini colorati dalle forme differenti: ogni volta che viene completata una fila orizzontale di mattoncini questa scompare, il punteggio aumenta e il gioco continua. Il team dell'Università di Oxford ha sottoposto a un breve test i pazienti del pronto soccorso di un grande ospedale britannico vittime di incidenti stradali e ancora sotto shock; il tempismo era necessario per l'esperimento dal momento che, come spiega la professoressa Emily Holmes, tra le artefici della ricerca, il lasso di tempo post-trauma durante il quale si può intervenire sull'attività cerebrale è di circa sei ore. Ai pazienti coinvolti veniva prima chiesto di visualizzare l'evento appena accaduto, quindi veniva data loro una console con cui giocare a Tetris per una ventina di minuti, un intervallo giudicato sufficiente per distrarre il cervello. I risultati hanno evidenziato come i partecipanti al test abbiano sviluppato una maggiore capacità di evitare in futuro flashback sgradevoli e ricordi disturbanti rispetto agli altri ricoverati. A cosa è dovuto il giovamento del Tetris? Probabilmente alla sua natura di passatempo eminentemente visuale. Come ha raccontato la prof. Holmes: «Abbiamo provato anche con quiz, giochi di memoria o di calcolo, ma non hanno funzionato. Così abbiamo pensato che fosse necessario qualcosa di visivo, come il Tetris che, con i suoi colori, forme e movimenti, assorbe del tutto l'attenzione». Non è la prima volta che il celebre videogame è al centro di studi scientifici ed è stata dimostrata la sua efficacia nel curare disturbi come l'occhio pigro o per tenere a freno la dipendenza da droghe, cibo o alcol.