A New York c'è la High Line, una strada sopraelevata nel cuore di Chelsea realizzata laddove c'era una ferrovia in disuso su cui i passanti possono passeggiare tra aiuole verdi, tavolini per il picnic e installazioni artistiche. A Parigi è ormai celebre la Promenade plantée, un parco pubblico che sorge sul vecchio percorso dei treni per Vincennes, un suggestivo tracciato verde nel cuore della capitale francese. Ora anche in Italia potrebbe vedere la luce un progetto simile se non più coraggioso, in una delle città da sempre laboratorio architettonico della penisola, Milano.
Nella metropoli lombarda esistono infatti ben sette scali ferroviari dismessi al centro di un'innovativa riqualificazione: Farini, Porta Romana, Porta Genova, Greco-Breda, Lambrate, Rogoredo, San Cristoforo una superficie di 120 ettari che potrebbe trasformarsi in un importante nodo urbano invece che restare in stato di abbandono o diventare l'ennesimo centro commerciale secondo la nefasta moda di molte amministrazioni comunali. A pianificare il possibile intervento sono stati chiamati cinque team guidati da architetti di fama internazionale come Benedetta Tagliabue, Cino Zucchi, Stefano Boeri, l'olandese Francine Houben e il cinese Ma Yansong.
Cinque visioni diverse ma accomunate dall'idea di una Milano policentrica, in cui servizi, attività ricreative e culturali non devono restare confinate al centro cittadino ma entrare nel tessuto urbano connettendo tra loro anche le periferie e i loro abitanti, come da tempo invoca un altro grande protagonista dell'architettura mondiale come Renzo Piano.
Le varie proposte sono state illustrate durante “Scali Milano”, un incontro pubblico di tre giorni avvenuto alla metà dello scorso dicembre: in questo workshop cittadini, istituzioni e progettisti si sono confrontati appassionatamente, portando allo scoperto desideri e fantasie di ciò che potrebbe rappresentare la restituzione di questi spazi alla collettività. Le parole d'ordine sono state ecosostenibilità e ambiente, sognando una metropoli più “verde” magari sul modello di San Francisco o del gigantesco Central Park newyorkese; ma tante sono state le richieste e le suggestioni ascoltate, dal “parco dei bambini” alle residenze per studenti o all'edilizia sociale.
I piani urbanistici definitivi verranno presentati al Comune di Milano nel marzo 2017: solo allora si conosceranno le sorti di «un progetto collettivo» come afferma Tagliabue « che potrà rendere migliore la vita dei cittadini».