Dario Fo nasce il 24 marzo 1926 a San Giano, in provincia di Varese. Al seguito del padre ferroviere, il giovane Fo passa l'infanzia spostandosi di paese in paese, assorbendo le narrazioni popolari che ascoltava nelle osterie, nei porti e nelle piazze. Nel 1940 comincia a frequentare l’Accademia di Belle Arti di Brera e, dopo la guerra, si iscriverà alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano. Durante gli studi, Fo si diverte a intrattenere gli amici con le sue fabulazioni, riscuotendo un tale successo da incominciare a esibirsi durante feste e serate in locali popolari. Abbandonati gli studi per dedicarsi completamente al teatro, incontra la futura moglie, l’attrice Franca Rame. Insieme fondano la Compagnia Fo-Rame, e negli anni '60 preparano una serie di sketch per il varietà televisivo “Canzonissima”, nei quali denunciano le malefatte del sistema politico italiano. Colpiti dagli strali della censura, inizia per loro un periodo di esclusione dalla televisione che durerà per ben 16 anni. Del 1969 è il celeberrimo “Mistero buffo”, monologo fondato sul grammelot, una lingua inventata, composta da suoni che alludono, nel ritmo e nell’intonazione, a espressioni del linguaggio parlato. Innumerevoli le opere teatrali scritte, tra cui: “Dio li fa e poi li accoppa” (1984), “Johan Padan e la descoverta de le Americhe” (1991), “Il diavolo con le zinne” (1997); in questo stesso anno è insignito del Premio Nobel per la Letteratura, “per avere emulato i giullari del Medioevo, flagellando l'autorità e sostenendo la dignità degli oppressi”. Gli è stata assegnata la laurea honoris causa dall'università della Sorbona di Parigi (2005) e dall'università La Sapienza di Roma (2006). Dario Fo è anche pittore e scrittore. Tra i suoi ultimi libri: “Giotto o non Giotto” (2009), “L’osceno è sacro” (2010), “Arlecchino” (2011), “Storia proibita dell'America” e “Razza di zingaro” (2016). Dario Fo muore il 13 ottobre 2016, all'età di 90 anni.